L’Avviso pubblico “Progetti di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici - PNRR M1C3 - Investimento 2.1 - Attrattività dei borghi - Linea B” pubblicato dal Ministero della Cultura a metà dicembre rappresenta un’opportunità importante per i piccoli Comuni, soprattutto delle Aree Interne, per provare a dare avvio a nuovi processi di sviluppo anche a partire da un’attenta analisi di alcune di quelle dinamiche emerse con forza durante la pandemia come ad esempio il ricorso sempre più frequente allo smart working.
A partire da marzo 2020, infatti, è progressivamente aumentato il numero aziende e lavoratori che hanno fatto ricorso allo smart working un po' a causa dei prolungati periodi di lockdown un po' perché, nel tentativo di ridurre i contagi, sono stati via via rivalutati luoghi a bassa densità abitativa che, oltre a essere più sicuri, consentono un maggior contatto con la natura e la possibilità di condurre stili di vita più sani ed equilibrati.
Questo fenomeno ha così portato da una parte a un graduale “spopolamento” di grandi città come Milano, Torino, Bologna e Roma (caratterizzate tra l’altro da affitti molto alti e problemi di traffico e di inquinamento) e dall’altra alla riscoperta delle aree rurali, della montagna e del lago come luoghi in cui non solo lavorare ma anche vivere in modo più tranquillo e rilassato innescando, in alcuni casi, formule ibride tra lavoro e vacanza come “smart working holiday”, “holiday working” e “workation”: formule che mettono insieme la sfera della vacanza e quella del lavoro grazie alla delocalizzazione del lavoro d’ufficio e al ricorso al digitale e alle nuove tecnologie.
Tutto questo ha fatto emergere una nuova tipologia di abitanti e cioè i “cittadini temporanei”: studenti universitari, smart worker, nomadi digitali e in generale persone che entrano a far parte di una comunità locale per un periodo superiore alla semplice vacanza portando con sé sia il proprio background e opportunità di crescita per il territorio sia necessità e bisogni specifici a cui dare risposta.
PNRR, borghi e cittadini temporanei
Alla luce dei nuovi fenomeni in corso è quindi importante che i piccoli Comuni italiani colgano l’opportunità offerta dal Bando “Attrattività dei borghi - Linea B” che promuovere “progetti di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici” attraverso interventi integrati tra loro incentrati non solo sulla rigenerazione, valorizzazione e gestione del patrimonio storico, artistico e culturale ma anche attraverso iniziative e servizi in grado di avviare un processo di rivitalizzazione sociale ed economica, di rilancio dell’occupazionale e di contrasto allo spopolamento.
In questa cornice risulta dunque strategico prevedere tutta una serie di interventi volti a rafforzare servizi e infrastrutture culturali e a favorire l’incremento dell’attrattività residenziale - come la realizzazione di spazi di co-working e di studio; iniziative per favorire una residenzialità temporanea collegata ad università, centri di ricerca, scuole di formazione, ecc.; iniziative per favorire una residenzialità temporanea di artisti - a favore dei cittadini temporanei.
Si tratta di una sfida complessa ma definire già oggi progettualità di rigenerazione culturale e sociale in grado di tenere in considerazione anche le esigenze di nomadi digitali e smart worker vuol dire diventare un territorio più attrattivo e competitivo e dare il via a nuovi asset di sviluppo locale capaci di generare un impatto positivo per tutti: enti locali, comunità, non profit e operatori economici.
Questo bando rappresenta un’occasione molto importante per borghi e per aree interne, non esitare a contattarci per conoscerne meglio tutti i dettagli.