In una nota della Commissione Europea oggi è stata annunciata l'approvazione della proposta italiana per gli incentivi alle Comunità Energetiche Rinnovabili.
La continuità nelle linee guida del decreto sottolinea la coerenza e la stabilità del modello italiano, aspetti che hanno contribuito alla sua approvazione da parte della Commissione Europea, che ha definito il modello italiano, un apripista per altre esperienze nel Continente.
Gli elementi principali del Decreto
Il decreto italiano si concentra su due misure principali: una tariffa incentivante sull'energia rinnovabile prodotta e condivisa e un contributo a fondo perduto per le Cer realizzate nei Comuni sotto i 5000 abitanti . La potenza finanziabile è fissata a cinque Gigawatt entro la fine del 2027.
In aggiunta alle informazioni precedentemente fornite, una presentazione del Mase offre ulteriori dettagli sulla tariffa incentivante. In caso di superamento di determinate soglie di condivisione dell'energia, i benefici economici saranno destinati a membri o soci delle Comunità Energetiche Rinnovabili diversi dalle imprese, o utilizzati per finalità sociali con ricadute territoriali.
È interessante notare che, in conformità con il superamento di tali soglie, le imprese saranno escluse dalla distribuzione degli incentivi. Questo conferma che il punto critico del decreto riguardava gli aiuti di Stato alle imprese. L'attenzione si sposta ora sulla definizione di tali soglie e sui dettagli dell'esclusione delle imprese dall'incentivo per l'energia condivisa.
Questa approvazione rappresenta un ulteriore slancio verso le nascita di nuove Cer.
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