Città del futuro: prossimità e innovazione

Federica Sala
Città del futuro: prossimità e innovazione

Le città rappresentano un aspetto cruciale per lo sviluppo socio-economico dei territori, in quanto al loro interno convivono diverse funzioni di carattere economico e sociale. Negli ultimi anni i bisogni dei diversi target che vivono le città stanno mutando, nascono esigenze diverse legate a concetti di sicurezza, nuove forme di mobilità, popolazione che invecchia, crescente disuguaglianza, sviluppo di forme di turismo spesso non regolamentate, nuovi metodi di consumo e risparmio energetico. 

Strategie per nuovi spazi urbani  

Risulta quindi necessario ragionare su strategie nuove in grado di mantenere attrattive le città agli occhi di cittadini, imprese ed enti. Le strategie dovrebbero quindi essere elaborate su concetti quali inclusione, competitività, vitalità, relazioni, qualità e rispetto per l’ambiente. Le città possono essere viste come laboratori a cielo aperto di innovazione e motori di processo di sviluppo territoriale, il tutto ripartendo dalla individuazione e valorizzazione di luoghi specifici all’interno delle città, per renderli vivibili, sicuri e attrattivi. 

Nasce quindi l’esigenza di dare vita a nuovi spazi urbani, creati attraverso la cooperazione tra i diversi attori che vivono il territorio e con soluzioni adatte ai nuovi problemi. 

I luoghi rinascono solo se le comunità che li vivono partecipano attivamente alla loro cura e valorizzazione. Oggi le città vedono al loro interno la presenza di diverse aree che seppur riqualificate, sono prive di vitalità in quanto non sono frequentate attivamente dalla comunità: sono solo luoghi di passaggio (ad esempio esistono in molte città delle piazze che non sono fruite dalla comunità). Non c’è appartenenza al luogo e questo porta ad un mancato utilizzo dell’area e ad una sua scarsa cura da parte della comunità. 

Mancano in questi casi due concetti fondamentali: relazioni e prossimità. 

Città come luogo di relazioni 

Un luogo si anima se si creano diverse relazioni al suo interno: spazi fruiti da giovani e anziani, da famiglie e imprese, da associazioni. Ne sono un esempio diverse iniziative di innovazione sociale e progettazione partecipata di spazi diffusesi negli ultimi anni, che hanno portato comunità a ripensare l’utilizzo di alcuni spazi sottoutilizzati e ad attrezzarli a basso costo per renderli fruibili (diversi fenomeni di urbanismo tattico che hanno permesso di ravvivare spazi ad uso delle comunità). 

Si tratta di iniziative nate spontaneamente dal basso e che hanno portato a risultati interessanti, sfociati in alcuni casi in Regolamenti comunali in grado di garantire la sostenibilità delle iniziative nel tempo, creare appartenenza nella comunità. 

Città come sistema di prossimità 

Le città dovrebbero essere basate anche sul concetto di prossimità, ovvero sulla loro capacità di offrire alla comunità servizi essenziali, occasioni di svago, negozi e beni senza portare le persone a spostamenti lunghi. Oggi le città non sono costruite per essere sistemi di prossimità: spesso servizi e negozi sono lontani dalle abitazioni, e questo implica spostamenti in auto che generano traffico e inquinamento, fenomeni di solitudine e malessere sociale per persone che non riescono a spostarsi e ad accedere ai servizi e alle proposte. Il tessuto sociale si indebolisce. 

E’ quindi necessario ripensare alla prossimità, ragionando su città che propongano al loro interno una densità di servizi abbastanza ampia e soprattutto una diversificazione dell’offerta, al fine di favorire una migliore fruizione della città da parte della comunità. 

Città che diventa autosufficiente

Il sistema di prossimità porta con sé anche il concetto di autosufficienza e quindi la possibilità per la comunità che vive la città di trovare quasi tutto ciò che le serve al suo interno. Si introduce il concetto di economia circolare, che porta le persone a cooperare tra di loro in diversi ambiti con l’obiettivo di ridurre consumi e sprechi

Città del futuro: gli strumenti attivabili

Per poter realizzare quanto descritto in precedenza è possibile attivare diversi strumenti. Noi oggi ne proponiamo tre che possono essere attivati in forma complementare e che possono aiutare le comunità e quindi le città nella loro fase di sviluppo: 

  1. DISTRETTI URBANI DEL COMMERCIO: si tratta di una metodologia attivabile in diverse regioni italiane e che punta alla valorizzazione delle aree ad alta densità di negozi di vicinato e servizi. I Distretti fanno leva sul commercio per generare processi di aggregazione in grado di attivare dinamiche economiche, sociali e culturali e rivitalizzare il contesto urbano nel suo complesso
  2. COMUNITA’ ENERGETICHE RINNOVABILI: si tratta di raggruppamenti tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali e imprese che decidono di unire le proprie forze con l’obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale
  3. PROGETTAZIONE PARTECIPATA: si tratta di una metodologia di progettazione che parte dall’ascolto dei diversi target che compongono una comunità, al fine di trovare soluzioni comuni a problemi comuni, in grado di rispondere ai bisogni di tutti 

Si tratta di strumenti e metodologie che il Team di FASTZero porta avanti da diversi anni con professionisti qualificati. Siamo quindi a tua disposizione per valutare l’attivazione sul tuo territorio di uno o più strumenti descritti in grado di favorire uno sviluppo innovativo della tua città. Contattaci senza impegno per una CALL di presentazione e approfondimento dei temi trattati in questo articolo. 

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