I finanziamenti legati alle CER e gli incentivi per i membri

Ilaria Bresciani
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Per far fronte alla crisi energetica e alla difficoltà di reperimento dell’energia che stiamo attualmente vivendo, sempre più soggetti, sia PPAA che Imprese e privati cittadini si stanno interessando al tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili e dell’Autoconsumo di energia.

Le CER infatti, sono uno strumento virtuoso e innovativo per la rigenerazione territoriale e sociale, sono formate da soggetti di diversa natura facenti parte dello stesso territorio (Comuni, Imprese, privati…) che hanno come scopo primario la condivisione di energia rinnovabile autoprodotta, per raggiungere la decarbonizzazione autoproducendo e consumando energia da fonti rinnovabili.

I fondi previsti per le Comunità Energetiche Rinnovabili

Sia per via delle linee guida europee che quelle internazionali, anche in Italia il tema della Transizione Ecologica è molto sentito e diversi territori si stanno muovendo per attuare azioni concrete per rendere possibile il cambiamento. I fondi stanziati dall’Europa in questo senso sono diversi milioni e in Italia sono distribuiti grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il 56% dei fondi è destinato proprio alla Missione 2: Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, che comprende anche il tema della costituzione delle CER, precisamente con la M2C2I1.2: Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l'auto-consumo.

I fondi verranno distribuiti tramite bandi a beneficio delle Pubbliche Amministrazioni e degli Enti Locali anche se già diverse regioni nell’ultimo anno hanno emesso delle Leggi Regionali in merito alle CER e attivato bandi e Manifestazioni di Interesse per mappare l’interesse dei Comuni sul proprio territorio nella costituzione di Comunità Energetiche, come abbiamo approfondito nel nostri articoli: Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) nelle Regioni del Nord Italia e Le Comunità Energetiche Rinnovabili nel Sud Italia: verso la transizione energetica.

Perché entrare a far parte di una CER è economicamente vantaggioso?

Entrare a far parte di una CER è una scelta vantaggiosa da molteplici punti di vista. 

Dal punto di vista economico, i membri della CER risparmiano sulle spese legate all’energia per diversi motivi:

  • L’uso di energie rinnovabili è già di per sé economicamente vantaggioso, soprattutto in vista dell’attuale rincaro dei prezzi dell’energia fossile
  • L’uso di energia autoprodotta e autoconsumata è vantaggioso perché le perdite legate alla rete di distribuzione vengono ottimizzate grazie alle smart grid
  • L’energia prodotta in eccesso può essere rivenduta, generando un guadagno per la comunità

Inoltre il MISE stabilisce che gli incentivi previsti dal GSE siano legati all’energia prodotta, condivisa e immessa in rete, quella quindi utilizzata dagli utenti che fanno parte della CER, in particolare, trattandosi di Comunità Energetiche Rinnovabili gli incentivi corrispondono a:

  • Incentivo per energia immessa e condivisa basata sulla Tariffa incentivante MISE fissa per 20 anni: 110 €/MWh per CER (100 €/MWh per AUC)
  • Contributo aggiuntivo dovuto alle perdite di rete evitate (definiti da ARERA) derivanti dalla condivisione: Circa 9 €/MWh per CER (Circa 10 €/MWh per AUC)
  • Ritiro dedicato GSE energia immessa in rete o vendita sul mercato elettrico 40-50 €/MWh

Oltre all’aspetto economico e ambientale, per i territori le CER sono una risorsa in quanto una delle finalità della costituzione delle CER è il risvolto sociale che possono avere sul territorio: il risparmio in bolletta e il guadagno ricavato dalla rivendita dell’energia in eccesso possono essere un mezzo per investire nel territorio sul sociale, ad esempio, mettendo a disposizione della comunità colonnine elettriche per la ricarica di autoveicoli e distribuendo dei buoni per il caro bollette alle fasce della popolazione più in difficoltà.

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