In questi giorni in cui è attiva la procedura per le richieste di contributo al Fondo unico nazionale per il turismo (con scadenza il 30 ottobre 2024) - che prevede un contributo fino al 75% rispetto all’importo complessivo di progetto sia per spese in conto capitale sia per spese correnti - può essere interessante una breve riflessione sulle opportunità offerte dallo Smart Tourism che rappresenta una tra le tipologie di spese ammesse dal Fondo.
Lo Smart Tourism, infatti, rientra tra gli obiettivi della Programmazione triennale che specifica: “incrementare lo Smart Tourism, o il Turismo 4.0, inteso quale moderna forma di turismo intelligente, modellato dalle nuove tecnologie, quali l’IoT, i big data o l’intelligenza artificiale per prenotazioni, trasporti, alloggi, visite guidate, garantendo la sicurezza, secondo un sistema integrato di rete diffusa sul territorio che garantisca la migliore qualità della vita dei residenti e dei visitatori”.
Inoltre, all’interno dell’Atto di programmazione del FUNT relativo alle spese in conto capitale, in merito allo Smart Tourism viene indicato quanto segue: sono ammessi a finanziamento gli interventi diretti a sostenere la strategia nazionale di sviluppo del turismo sostenibile in tutte le sue forme, anche attraverso l’uso di tecnologie e infrastrutture digitali, tra cui gli interventi in grado di “incrementare lo Smart Tourism per l’attrattività, la sicurezza e la tutela ambientale: piattaforme per le prenotazioni “intelligenti” e servizi di micro-mobilità; sviluppo del contactless, codice QR al posto dei biglietti cartacei, guide, piantine e brochure solo in formato digitale e scaricabili sul cellulare, totem interattivi; iniziative volte a limitare l’uso della plastica, a migliorare la raccolta dei rifiuti, il risparmio energetico, la fruizione turistica”.
Lo Smart Tourism o Turismo Intelligente, quindi, rappresenta un supporto concreto nell’ambito delle prenotazioni, trasporti, alloggi, visite guidate e sicurezza per migliorare sia l’esperienza dei visitatori sia la qualità della vita dei residenti.
Ma nel concreto in cosa si traduce? Le declinazioni dello Smart Tourism possono essere molteplici, come ad esempio:
• lo sviluppo di app, fruibili da smartphone, per supportare e facilitare l’esperienza di visita e fruizione di una località con: mappe interattive, tour virtuali, percorsi inediti, l’integrazione tra patrimonio culturale, naturale e paesaggistico e le risorse legate ad artigianato, commercio ed enogastronomia, informazioni in tempo reale sul traffico o sulla disponibilità di parcheggi;
• l’utilizzo di codici QR per: approfondire contenuti informativi su monumenti ed elementi di attrattività del territorio, effettuare le operazioni di check-in hotel, scaricare guide digitali, sostituire i biglietti cartacei per l’ingresso a musei, spettacoli, ecc.;
• il ricorso alla Realtà Aumentata (AR) o alla Realtà Virtuale (VR) per accrescere e rendere più coinvolgente l’esperienza di fruizione turistico-culturale di un bene (ad esempio un museo) o di una località (ad esempio un centro storico);
• lo sviluppo di esperienze di visita e fruizione innovative legate alla gamification: con l’esempio emblematico di “Father & Son”, un videogioco tradotto in 12 lingue, scaricabile gratuitamente sugli store Apple e Google e finanziato dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che riconosce se il giocatore sta giocando in loco oppure da remoto;
• iniziative di smart mobility e servizi di micro-mobilità.
Sono quindi numerosi gli interventi legati allo Smart Tourism che potrebbero essere finanziati dal Fondo unico nazionale per il turismo e aiutare le località turistiche a migliorare sia l’esperienza di visita del viaggiatore sia la qualità di vita dei residenti, il tutto ponendo attenzione sia al tema sostenibilità dei flussi turistici sia al tema del migliorare e accrescere la fruizione anche da parte di persone con disabilità.