Gli investimenti nelle politiche giovanili sono propedeutici per la costruzione di una società inclusiva e caratterizzata da sostenibilità sociale, presupponendo la definizione di piani strategici che introducano soluzioni programmate nel breve e lungo periodo.
Le nuove generazioni subiscono gli effetti della pandemia e la difficoltà nell’ingresso nel mondo del lavoro: da un lato, i disagi a livello psico-sociale che trovano evidenza nel primato italiano rispetto alla presenza di NEET (Not in Education, Employment or Training) che interessa 1.6 milioni di giovani, e dal fenomeno degli Hikikomori (giovani che riducono la vita sociale in modalità di autoisolamento). Dall’altro, la difficoltà nell’ingresso nel mercato del lavoro: la disoccupazione giovanile al 2023 si attesta al 22.3% contro la media europea del 14.3% (Piano Nazionale Giovani 2024).
L’inclusione giovanile richiede l’adozione di un approccio multidisciplinare e multifattoriale, al fine di rispondere al meglio ai differenti bisogni riscontrati dai giovani, in particolare nelle comunità locali limitrofe – caratterizzate dal fenomeno del progressivo spopolamento e dalla difficoltà nell’accesso a servizi essenziali.
Il benessere della popolazione giovanile è stato affrontato dal punto di vista delle Aree Interne: il report della Ricerca “Giovani Dentro” dell’Associazione Riabilitare l’Italia espone gli interessi e i bisogni dei giovani sui territori limitrofi, al fine di delineare delle risposte concrete tramite azioni da inserire in asset strategici di sviluppo locale. Dall’indagine è emerso come vi sia un desiderio di rimanere nelle aree interne e sviluppare un percorso sociale e lavorativo.
Le azioni che trovano spazio nelle Strategie Nazionali Aree Interne possono essere legate all’attivazione di servizi e percorsi di formazione specializzante, in sinergia con la creazione di spazi che meglio si adattino alle necessità della fascia di popolazione giovanile.
Le politiche giovanili sono inserite anche nei Piani di Zona: le azioni programmatiche implementate da PdZ possono essere costruite rispondendo all’esigenza metodologica di multidisciplinarietà e flessibilità (in grado di rispondere ai perpetui mutamenti delle esigenze giovanili), anche grazie a un supporto nell’estensione di reti di stakeholder locali che si confrontano giornalmente con i bisogni della categoria giovanile. La costruzione di percorsi di orientamento e supporto nello sviluppo di hard e soft skills è necessaria per rendere i giovani competitivi in un mercato del lavoro interessato da un continuo sviluppo e innovazione. Fondamentali in questo senso gli Hub di Ambito Distrettuale, che ospitano i servizi Informagiovani – specializzati in orientamento rispetto all’offerta formativa e alle possibilità di crescita dei giovani.
Al fine di potenziare le offerte formative e favorire lo sviluppo di progettualità sempre più innovative e che riescano a intercettare le esigenze giovanili, le call di Regione Lombardia “La Lombardia dei Giovani” e “Giovani Smart 2.0” si rivolgono a enti locali e del Terzo Settore per rafforzare i network che favoriscano l’inclusione sociale e la socializzazione dei giovani.