Dopo un percorso lungo e
articolato, con mesi di stallo e di trattative, lo scorso 17 giugno 2024 è stata
ufficialmente approvata dal Consiglio Europeo la “Nature Restoration Law”: si
tratta di un risultato storico che va a definire un pilastro fondamentale nella
strategia dell'Unione Europea per affrontare le sfide ambientali contemporanee.
Questa legge europea fissa l’obiettivo
di ripristinare gli ecosistemi degradati, come foreste, zone umide, praterie e
ambienti marini, attraverso un insieme di misure ambiziose e integrate,
finalizzate alla protezione e all’aumento della biodiversità, per assicurare la
salvaguardia di specie e habitat minacciati.
L’obiettivo è quello di riportare
queste aree al loro stato di salute naturale, potenziando anche corridoi
ecologici per collegare tra loro aree naturali frammentate, facilitando così la
migrazione e la dispersione delle specie, e migliorando la connettività
ecologica dei territori.
Una scelta cruciale in un momento
storico in cui molte specie sono a rischio di estinzione, a causa delle
attività umane e del cambiamento climatico. In particolare, la legge stabilisce
che i Paesi UE si attivino per il ripristino entro il 2030 di almeno il 30%
delle aree terrestri e marine degradate, del 60% entro il 2040 e del 90% entro
il 2050.
Un approccio teso non solo a
favorire la biodiversità, ma anche a mitigare gli effetti del cambiamento
climatico, poiché gli ecosistemi sani funzionano come serbatoi di carbonio.
Oltre alla biodiversità, infatti,
la legge sottolinea l'importanza dei servizi ecosistemici, come la
purificazione dell'acqua, la protezione dalle inondazioni e la fertilità del
suolo, tutti elementi essenziali per la salute umana e il benessere delle
comunità.
Un altro aspetto chiave previsto dalla legge è il
coinvolgimento delle comunità locali: riconoscendo l'importanza del contributo
sociale e culturale, la legge incoraggia la partecipazione delle comunità nella
pianificazione e nell'implementazione dei progetti di ripristino. Questo
approccio inclusivo garantisce che le misure adottate siano sostenibili e
radicate nelle esigenze locali.
Inoltre, la legge prevede l'allocazione di risorse
finanziarie e la creazione di incentivi per supportare le iniziative di
ripristino, sia a livello nazionale che europeo. Questo supporto finanziario è
fondamentale per assicurare che i progetti di ripristino possano essere
realizzati in modo efficace e tempestivo.
Per garantire che gli obiettivi della legge siano raggiunti,
sono stati stabiliti meccanismi per il monitoraggio continuo e la valutazione
dell'efficacia delle misure di ripristino. Questo permette di adattare e
migliorare le strategie in base ai risultati ottenuti.
Ora i 27 Paesi UE sono chiamati a dare attuazione a questa
legge, introducendo adeguate normative che permettano di tradurre in azioni
attuative le finalità della norma.
E’ importante sottolineare come l’impegno per la tutela
della biodiversità sia già presente in diversi Programmi, come il ProgrammaEuropeo LIFE che prevede per progetti Natura e Biodiversità un filone d’azione
dedicato, e come per i fondi FESR 2021/2027 e FEASR 2023/2027 che prevedono
linee di contributo a favore di azioni di salvaguardia e ripristino di habitat
naturali. E' quindi possibile gia da ora presentare progetti e proposte per la salvaguardia e il riprisinto di habitat ed ecosistemi, sfruttando queste risorse che sono già disponibili per i territori.