L’Italia è un Paese in cui, ancora oggi, il turismo viaggia spesso a due velocità differenti: da una parte località note in tutto il mondo e colpite da fenomeni di overtourism che, negli ultimi anni, stanno compromettendo sia l’esperienza di visita di viaggiatori e turisti sia la qualità della vita dei residenti e la tutela del patrimonio storico-architettonico e naturalistico-paesaggistico (basti pensare a Venezia, Firenze, San Gimignano e Le Cinque Terre) e dall’altra un ricco patrimonio diffuso e capillare di borghi e località meno conosciute che attraverso il turismo potrebbero dare avvio a nuove economie e possibilità di rinascita.
Un esempio di come il turismo possa rappresentare un’opportunità di sviluppo anche per le aree meno note e fruite è arrivato a seguito del Covid e dei lunghi periodi di lockdown che, soprattutto tra 2020 e 2022, hanno acceso i riflettori sia sul turismo di prossimità sia sul turismo sostenibile e sul desiderio crescente di vivere esperienze all’aria aperta e a contatto con la natura, il tutto ponendo maggiore attenzione e rispetto verso le comunità locali e il territorio.
In particolare, se si focalizza l’attenzione sul turismo sostenibile risulta importante sia perché può concorrere a raggiungere gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 sia perché traducibile in varie declinazioni come ad esempio: il turismo naturalistico, il turismo rurale, l’ecoturismo, lo slow tourism, il turismo enogastronomico, il turismo esperienziale, il turismo partecipativo e il turismo di prossimità.
Il turismo sostenibile, inoltre, offre varie opportunità soprattutto se promosso in quei centri e aree meno conosciuti e fuori dai grandi circuiti del turismo di massa, in quanto:
• favorisce la riscoperta e la valorizzazione delle risorse locali (culturali, naturali, paesaggistiche, enogastronomiche, ecc.);
• promuove la tutela e la conservazione dell’ambiente e del paesaggio, riconosciuti quali elementi identitari e attrattivi da preservare e tramandare alle generazioni future;
- mette al centro la sostenibilità ambientale, sociale ed economica ed una maggiore attenzione verso gli impatti generati da viaggi e spostamenti;
- favorisce il coinvolgimento attivo delle comunità locali, innescando nuove opportunità di lavoro e di crescita;
- promuove stili di vita sostenibili;
- promuove uno sviluppo sostenibile e integrato;
- favorisce la diffusione di nuove economie preziose per contrastare fenomeni di spopolamento in atto nelle aree più fragili.
Il turismo sostenibile, però, per tradursi in reale opportunità di sviluppo deve essere supportato da strategie di medio-lungo periodo e poter contare su professionalità, servizi e risorse economiche concrete.
In questo scenario, quindi, risulta strategico il Fondo Unico Nazionale per il Turismo 2024 che ha come obiettivo la promozione di investimenti per accrescere l’attrattività turistica dell’Italia e che intende:
- riconoscere il ruolo strategico del turismo per lo sviluppo economico, la promozione e la valorizzazione dell’Italia, anche in chiave di sostenibilità delle strutture e delle proposte turistiche;
- favorire il miglioramento e l'ampliamento dell'offerta turistico-ricettiva, anche attraverso il sostegno all'innovazione tecnologica e organizzativa del settore favorendo l’integrazione della filiera;
- favorire il rafforzamento strutturale del sistema di offerta turistica, anche attraverso azioni di formazione e qualificazione professionale degli operatori, dei servizi e delle strutture;
- orientare le politiche finalizzate alla realizzazione di un turismo sostenibile sotto il profilo ambientale, economico e sociale, nonché con interventi che abbiano tra gli obiettivi prioritari l’accessibilità.