Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare del “tramonto dello sci di massa” legato in primis ai cambiamenti climatici e al progressivo scarseggiare della neve, anche in inverno e anche in alta quota.
Per cui i cambiamenti climatici - abbinati all’emergere di nuove abitudini di viaggio e di nuovi desideri e bisogni correlati alle vacanze e alle modalità di fruizione della montagna - stanno mettendo in profonda crisi tutte quelle località che in questi anni hanno adottato un approccio monoculturale rispetto alle attività che possono essere promosse in montagna, basando tutto esclusivamente sullo sci.
L’aumento delle temperature e il conseguente scarseggiare della neve - che ogni anno sta portando a una progressiva riduzione della stagione sciistica, con un forte impatto su economia locale e occupazione - sta quindi facendo emergere la necessità di ripensare le modalità in cui si vive, promuove e fruisce la montagna, richiedendo ad esempio nuove tipologie di offerta turistica e nuove economie in cui investire.
A tal proposito sono diversi i casi in Italia in cui è iniziata ad emergere una nuova offerta turistica, basata ad esempio su attività outdoor (trekking, mountain bike, e-bike, ecc.), wellness, cultura, turismo naturalistico, turismo esperienziale o anche su nuove pratiche come, ad esempio, la pratica del forest bathing o la realizzazione di ritiri yoga.
Occorre però ricordare che in montagna, oltre ad un’economia legata al turismo, possono essere promosse anche altre opportunità come quelle offerte dallo sviluppo di fonti di energia rinnovabile, dalla promozione di un’agricoltura più sostenibile, dalla cura e manutenzione del paesaggio o dall’economia circolare.
Oltre al turismo sostenibile e al turismo naturalistico, infatti, si possono immaginare nuove economie legate ad esempio agli Accordi di Foresta oppure ai Crediti di carbonio o ancora alla filiera del legno.
C’è quindi la necessità di definire e sviluppare strategie di transizione verso un'economia diversificata che siano in grado di riconoscere le risorse e potenzialità della montagna e allo stesso tempo siano consapevoli delle criticità e difficoltà che si possono incontrare nei territori montani.
In questa direzione va anche il nuovo Bando di Fondazione Cariplo “Montagne in Transizione” che mette a disposizione di enti pubblici e non profit delle risorse per elaborare nuove strategie per una transizione ecologica dei territori di montagna oltre il turismo invernale e lo scii.