Veneto: contributi per Studi di Fattibilità orientati alla Fusione di Comuni

Federica Sala
Veneto: contributi per Studi di Fattibilità orientati alla Fusione di Comuni

E’ del 2012 la Legge Regionale del Veneto (n. 18) che disciplina l’esercizio associato di funzioni e servizi comunali. La Legge, nel corso del 2023, è stata novellata nella Legge Regionale n. 23 che mira a realizzare un riordino territoriale attraverso l’individuazione della dimensione territoriale ottimale ed omogenea per area geografica. 

Le riforme in atto nella pubblica amministrazione richiamano l’importanza strategica delle iniziative di sviluppo integrato del territorio, capaci di individuare ambiti istituzionali nuovi e più allargati in grado di erogare servizi in modo efficiente ed efficace, adeguati ai bisogni del territorio.

Si tratta di obiettivi sollecitati dai continui tagli dei trasferimenti di risorse finanziarie agli Enti locali, dai vincoli posti alla spesa, alle assunzioni e alle dinamiche associative agli Enti locali che rendono complessa l'attività volta al raggiungimento di tali scopi.

Lo studio di fattibilità rappresenta lo strumento informativo atto a supportare le scelte degli Amministratori per ampliare l’ambito di operatività dell’ente locale, individuando due soluzioni:

  • la costituzione di una forma associativa stabile e in grado di coniugare il livello di gestione con quello di programmazione, quale l’Unione di Comuni o l’Unione montana in area omogenea montana
  • la fusione di Comuni, quale forma peculiare di riordino della governance locale

Lo strumento dello studio di fattibilità, finalizzato alla scelta di modelli di sviluppo e di gestione sovracomunale orientati alla semplificazione istituzionale, è ancora più rilevante alla luce del nuovo Piano di riordino territoriale (PRT), adottato dalla Giunta regionale con Deliberazione n. 17 del 16 gennaio 2024, che ha dettato le linee guida per il riordino della governance locale, con l’individuazione degli Ambiti territoriali sociali quali dimensioni adeguate delle forme associative nonché con il sostegno ad una nuova stagione di fusioni di Comuni del Veneto. 

Tra i percorsi di riordino istituzionale proposti nel nuovo PRT si colloca il progetto “Fusioni 500 Comuni”, il quale, analizzando un set di indicatori sociali ed economici, ha individuato una lista di Comuni di ampiezza demografica inferiore ai 10.000 abitanti, che presentano una serie di fattori di criticità e ai quali l’Amministrazione regionale chiede di valutare l’opportunità di avviare un percorso di fusione.

Per favorire questo approccio la Regione del Veneto, tenuto conto delle finalità previste nella citata L.R. n. 18/2012, mette a disposizione contributi specifici, finalizzati alla redazione di studi di fattibilità per la fusione tra Comuni o a concorso delle spese sostenute per l’elaborazione di progetti di riorganizzazione per l’esercizio associato di funzioni e servizi comunali nella forma dell’Unione di Comuni o dell’Unione montana.

Le risorse finanziarie necessarie all’attuazione del presente provvedimento, quantificate in € 35.000,00, sono stanziate nel capitolo 101743 del Bilancio vigente – competenza esercizio 2025.

Chi sono i beneficiari del bando Veneto: contributi per Studi di Fattibilità orientati alla Fusione di Comuni

Il bando per l’elaborazione di studi di fattibilità per incentivare Fusioni di Comuni e Unioni di Comuni si rivolge a:
? Comuni che abbiano stipulato fra loro una convenzione per la predisposizione dello studio di fattibilità, mediante l’affidamento di incarico professionale esterno a soggetti detentori di partita IVA, finalizzato alla: 
? riorganizzazione istituzionale volta alla fusione fra Comuni (L.R. n. 25/92 art. 3 lett. d)
? riorganizzazione sovra comunale per la costituzione di un’Unione di Comuni (L.R. n. 18/2012)
? riorganizzazione sovra comunale per la costituzione di un’Unione montana (L.R. n. 40/2012)
? Unioni di Comuni (art. 32 del D.Lgs n. 267/2000) già costituite, che deliberino l’affidamento di incarico professionale esterno a soggetti detentori di partita IVA dello studio di fattibilità in ordine alla: 
? riorganizzazione delle strutture e dei servizi a seguito di conferimento di nuove funzioni fondamentali da parte di tutti i Comuni ad esse appartenenti 
? adesione di nuovi Comuni alle Unioni stesse con contestuale conferimento delle funzioni fondamentali già svolte dall’Unione per conto dei Comuni appartenenti 
? adozione del piano di consolidamento strategico
? Unioni montane di cui alla L.R. n. 40/2012, già costituite, che deliberino l’affidamento di incarico professionale esterno a soggetti detentori di partita IVA dello studio di fattibilità in ordine alla:
? riorganizzazione delle strutture e dei servizi a seguito di conferimento di nuove funzioni fondamentali dai Comuni ad esse appartenenti 
? adesione di nuovi Comuni alle Unioni stesse per l’esercizio di funzioni/servizi comunali 
? aggregazione fra Unioni montane

Cosa finanzia il bando Veneto: contributi per Studi di Fattibilità orientati alla Fusione di Comuni

Il bando copre le spese sostenute dagli Enti locali per l’elaborazione di studi di fattibilità, mediante l’affidamento di incarico professionale esterno a soggetti detentori di partita IVA. Si specifica che in termini di premialità in graduatoria, avranno priorità gli studi per le fusioni di comuni

Quanto finanzia il bando Veneto: contributi per Studi di Fattibilità orientati alla Fusione di Comuni

Il bando eroga un contributo a fondo perduto fino all’80% della spesa e secondo i seguenti massimali:
? STUDI PER FUSIONI DI COMUNI: 
? € 10.000 fino a 3 comuni; € 12.000 oltre 3 comuni 
? STUDI PER UNIONI DI COMUNI:
? € 4.000 per la riorganizzazione
? € 6.000 per la costituzione
? € 4.000 per il piano di consolidamento 
? STUDI PER UNIONE MONTANA:
? € 4.000 per la riorganizzazione
? € 6.000 per la costituzione

Quando scade il bando Veneto: contributi per Studi di Fattibilità orientati alla Fusione di Comuni

È possibile presentare domanda entro la data del 31 ottobre 2024, presentando a Regione Veneto:
1) Deliberazione che approva la Convenzione che disciplina i contenuti minimi dello studio di fattibilità, con individuazione dell’ente capofila
2) Convenzione firmata dai Comuni interessati
3) Determina che approva l’incarico al professionista che si occuperà dello studio, con relativo programma di lavoro

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