Aree interne: le novità introdotte dalla Delibera CIPESS

Valeria Chiodarelli
Aree interne: le novità introdotte dalla Delibera CIPESS

E’ stata recentemente pubblicata la Delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS), attraverso la quale vengono fissati il riparto finanziario e gli indirizzo operativi per l’attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI).

Questa Delibera (n. 41/2022) rappresenta il punto di riferimento per i molti territori che sono oggi impegnati nel percorso dei sviluppo delle Strategie d’Area: è quindi fondamentale conoscerne i contenuti, che introducono importanti modifiche rispetto all’impostazione della SNAI 2014/2020. 

Innanzitutto, la Delibera riporta la conferma del riparto finanziario: complessivamente le risorse nazionali a supporto della SNAI, sui settori di istruzione, salute e mobilità, sono pari a 110 milioni di euro, dei quali:

21,6 milioni per le aree selezionate nel periodo di programmazione 2014/2020, alle quali vengono destinati per il periodo 2021/2027 300.000 € per la prosecuzione e il potenziamento delle attività già avviate;

172 milioni per sostenere le 43 nuove Aree Interne della programmazione 2021/2027, che potrano beneficiare di 4 milioni ciascuna per interventi da avviare;

5 milioni per l’attività di assistenza tecnica e rafforzamento amministrativo, destinati all’Agenzia di Coesione

Queste risorse rappresentano la quota nazionale, alla quale si aggiungono le risorse FESR, FSE+ e altri fondi destinati a livello regionale, tramite i relativi Programmi Operativi 2021/2027, per concorrere al raggiungimento dell’Obiettivo strategico “Un’Europa più vicina ai cittadini”. 

Tra le novità introdotte, la revisione del modello organizzativo e gestionale: le Regioni (e le Province Autonome) vanno ad acquisire nell’ambito della programmazione 2021/2027 un ruolo prioritario per quanto riguarda il loro contributo alla selezione delle aree, al coordinamento dei territori interessati per lo sviluppo delle Strategie d’area, nonché alla gestione dei rapporti con il Comitato Aree Interne, l’Agenzia di Coesione e il Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica. 

La governance viene ridisegnata, prevedendo l’istituzione a livello regionale di un’Autorità responsabile per le Aree Interne e di un Comitato di indirizzo, copartecipato anche dalle istituzioni di livello nazionale.

Modifiche rilevanti, finalizzate a snellire, semplificare e accelerare percorsi che – nell’ambito della programmazione 2014/2020 - avevano mostrato punti di debolezza proprio nelle tempistiche e negli strumenti attuativi (Accordo di Programma Quadro).

I cambiamenti apportati, tuttavia, hanno ricadute importanti anche nei percorsi di ideazione e di sviluppo delle Strategie d’area, ridimensionate a “progetti integrati aree interne”: se la sperimentazione 2014/2020 aveva posto il focus sull’emersione delle energie e degli elementi locali, sulla co-progettazione a base territoriale, sullo sviluppo di proposte dal basso, sulla possibilità delle aree di disegnare proprie proposte di rilancio, nella nuova governance questa visione viene fortemente limitata, puntando sul nuovo ruolo delle Regioni cui vengono delegati una serie importati di compiti (definizione delle strategie, coordinamento, monitoraggio). 

Una modifica rilevante che, se da un lato è volta a portare benefici in termini di semplificazione procedurale, dall'altro rischia di snaturare quello che è stato l'obiettivo fondante della Strategia Aree Interne, basata su un approccio dal basso e territoriale. Proprio per questo, la capacità dei contesti locali di promuovere e sviluppare percorsi e proposte progettuali in linea con le finalità della SNAI diventa tanto più rilevante e in grado di condizionare il rilancio dei diversi contesti.

 


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